Il campanile di Givigliana

La singolare e pregevole iniziativa di voler riqualificare e valorizzare il campanile della comunità di Givigliana, che dall’alto dei 1200 metri slm domina l’intera Val Degano, ebbe inizio nel 2001 ad opera dei suoi abitanti, organizzati nel comitato spontaneo “Chei di Givjano” e di cui fu presidente e principale artefice Claudio Pittin.

Il progetto di abbellimento artistico tendeva a rappresentare sulle quattro facciate del campanile (240 mq complessivi) delle vere e proprie opere d’arte attraverso tale modalità originale e creativa, per rinforzare l’identità locale e trasmetterla a futura memoria. Il tema di Givigliana, e della Carnia in genere, non era peraltro fine a sé stesso, ma voleva gettare le basi per una rinascita del paese, creando le premesse di un nuovo turismo in grado di apprezzarne anche la tranquillità, il silenzio e la posizione di belvedere privilegiato sull’intera vallata. L’iniziativa ottenne il parere favorevole della Sopraintendenza dei beni architettonici, artistici e culturali del Friuli-VG, della sezione carnica di Italia Nostra, della Regione e della Provincia di Udine.

La realizzazione dell’opera, originale ed unica nel suo genere, iniziò con un pubblico concorso di idee tra artisti nazionali, con l’obiettivo di rappresentare la storia e la vita di Givigliana, in funzione dello specifico mezzo espressivo e in armonia con l’habitat circostante. Tali idee progettuali furono valutate da una Commissione artistica presieduta dalla prof Cinelli, docente di storia dell’arte presso l’Università di Udine, e composta dal giornalista Damiani, dal funzionario della Sopraintendenza Colloredo Toppani, dalla storica dell’arte Lunazzi, dal pittore Marra, dal sindaco di Bordano, dal pittore Poli e dal presidente del Comitato Pittin.

Iniziando il 4 aprile, esattamente cinquanta anni dopo la costruzione della torre campanaria, il Comune di Rigolato aveva nel frattempo provveduto alla rasatura totale dell’intonaco e al suo ripristino con malte speciali. Ben 61 artisti, provenienti da diverse regioni d’Italia, parteciparono alla gara per la raffigurazione pittorica delle quattro facciate. Vinsero Arrigo Buttazzoni di Moruzzo (UD), mosaicista della scuola di Spilimbergo, e Domenico Alfarone, barese residente a Portogruaro (VE). Il primo realizzò la decorazione della parete sud-ovest, che domina la vallata e il cui messaggio cromatico può così essere percepito da lontano, con un’opera astratta dal titolo “il tempo scorre altrove”. Il secondo svolse sulle rimanenti tre facciate il tema articolato della storia dell’uomo di montagna e del ruolo svolto dalla donna carnica nel contesto delle comunità alpine.

Con l’obiettivo di fissare nel tempo la memoria storica della comunità, richiamare l’attenzione sul paese ed avvicinare artisti ed amanti della natura, l’originalità delle idee e l’aderenza delle stesse ai temi proposti furono i principali elementi di valutazione della commissione artistica, che così scelse il 17/04/2002. La commissione concluse le proprie motivazioni con l’auspicio che tale iniziativa potesse davvero contribuire alla rivitalizzazione e al rilancio del paese di Givigliana, grazie all’attrazione dei murales del campanile, perché “dall’arte al turismo ecologico il passo è breve”. La premiazione ebbe luogo il 5 maggio, con un momento di festa non retorico né effimero. Un progetto vincente, perché voluto innanzitutto dalla comunità locale e poi sostenuto dalle istituzioni.

Nella seguente galleria fotografica estratto di alcuni dei progetti valutati.

(cliccando sull’immagine è possibile vederle a schermo intero)

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