L’ex scuola elementare di Givigliana

 

L’edificio ex scuola elementare di Givigliana viene realizzato nel 1927 dall’Amministrazione dei beni civici con lo scopo di dare una sede definitiva agli scolari ed insegnanti, in quanto fino ad allora le lezioni venivano svolte prima in stanze della vecchia latteria e poi nella canonica del paese. Il fabbricato sorge all’inizio del villaggio immediatamente a monte della strada comunale che da valle porta fino alla Frazione; il luogo, così come tutto l’abitato, è generosamente esposto verso sud e si affaccia sulla vallata del fiume Degano.
Si sviluppa su due piani fuori terra più un ampio sottotetto, con ingresso al piano terra che dà accesso direttamente al vano scale e dal quale si accede a destra alle vecchie aule e a sinistra ai locali igienici; esternamente questa disposizione si riscontra dal volume del vano scale che sporge rispetto alla regolare sagoma del corpo principale. La facciata frontale è caratterizzata da un ritmo regolare delle aperture finestrate che sono state arricchite da cornici in pietra sagomate, e che portano all’interno la maggior parte della
luce grazie alla loro favorevole esposizione. Le strutture verticali sono realizzate in muri di pietrame con setti e travi in calcestruzzo probabilmente armato che ne garantiscono una buona solidità, e che si elevano fino al livello del tetto per fare da appoggio alla pregevole struttura lignea composta da tre capriate che sorreggono travi, tavolato e manto di copertura in lamiera graffata. Nel temo sono stati eseguiti degli interventi alla copertura che hanno preservato la tenuta e bontà generale delle sue parti, ad eccezione
di un’infiltrazione d’acqua nei pressi di una finestra di tipo Velux. Le partizioni orizzontali invece sono in legno, con un tavolato come pavimento, invece listellato ed intonacato sui soffitti.
In generale la struttura si presenta in buono stato di conservazione senza
particolari criticità; non vi sono infiltrazioni, problemi di umidità di risalita o cedimenti strutturali. Rimane dunque alla Comunità di Givigliana un edificio storico dall’importanza architettonica e sociale assai importante, che potrebbe rivivere secondo modi e funzioni diverse dando alla collettività un luogo di ricettività adeguato a coloro che volessero scoprire questo piccolo borgo che in sé racchiude i tratti caratteristici immutati dell’architettura spontanea e vernacolare carnica.
La posizione amena ma spettacolare sulla vallata (a 1.120 metri slm), la vicinanza al Crostis, al Peralba e allo stesso abitato di Sappada, nonché i facili collegamenti con Collina di Forni Avoltri ed una rete sentieristica già molto praticata (specie verso il Marinelli), permettono fin d’ora di prevedere il successo dell’iniziativa, L’appoggio agli intermediari on-line specializzati, il sito dell’Amministrazione, lo stesso passa-parola dei clienti del ristorante, produrranno certamente un flusso turistico di ospiti presso la
struttura ricettiva, che sarà gestita direttamente dall’Amministrazione, con presenze limitate ma costanti praticamente tutto l’anno.
L’Amministrazione del Dominio Collettivo di Givigliana-Tors, a gestione autonoma da dodici anni, ha nel tempo realizzato già diversi progetti esemplari nell’ambito delle politiche della Montagna. Riprendendo la gestione diretta del proprio bosco di produzione (150 ha), ha operato con personale di altra Proprietà Collettiva carnica, fornendole le attrezzature più avanzate (teleferica mobile, per esbosco in aree pendenti e non servite da viabilità forestale), grazie ad un progetto di gestione forestale associata finanziato dall’art 16 della Legge Regionale sull’innovazione (26/2005). Successivamente, dopo aver fatto in modo che l’ex coop della latteria turnaria donasse l’immobile all’Amministrazione civica, ha parzialmente ristrutturato l’edificio ex-latteria, realizzandovi completamente un ristorante (“Pura Follia”), che opera da anni con successo. Con questo ulteriore progetto l’Amministrazione del Dominio Collettivo intenderebbe completare la riqualificazione del proprio patrimonio immobiliare, a fini turistici e ricreativi ma anche a beneficio della collettività di villaggio e dell’intera valle.